Il vicolo e le chiavi

*Non sapeva come spiegarselo ma qualcosa le diceva che avrebbe rivisto John, dopo quanto successo la sera prima. Forse ci sperdava, forse. Lo guarda un istante.*
Vuoi entrare?

*scuote il capo Non sapeva nemmeno perchè era andato lì. Si era trovato in quel fottuto vicolo come se qualcosa gli avesse detto che doveva farlo. Merda, e ora cosa le avrebbe detto? Stava lì come un fesso a guardare di fronte a lui quella splendida femmina*

*Esce dal locale e si appoggia con la schiana alla porta, accavallando gli stivali neri e con la punta di ferro. Fissa gli occhi nei suoi*
L'hai detto a qualcuno?
*Il maschio davanti a lei scuote ancora il capo negativamente*
Hai intenzione di farlo?
*la tensione che aveva accumulato in quel giorno intero stava lentamento dissolvendosi...ancora una risposta...*

*scuote di nuovo il capo Perchè avrebbe dovuto dirlo a qualcuno? Guardandola ora si stupisce del perchè non gli abbia ripulito la memoria, dopo tutto poteva farlo, era una symphath*

*iniziava a sentirsi meglio*
Avrei dovuto cancellare i tuoi ricordi, ma ieri sera ero parecchio..hem... confusa e su di giri, tu sei scappato di corsa e non l'ho fatto. Come ben sai adesso sono ricordi a lungo termine e così...

*Ecco, probabilmente era tornato da lei non dirle che non avrebbe spifferato nulla riguardo alla sua natura, per farla stare... meglio. Non provava per i symphath l'astio e la repulsione che provavano gli altri. Per lui non erano sociopatici, non più di Z o V. Non avrebbe denunciato Xhex a Wrath, questa era una decisione che nessuno avrebbe potuto influenzare ora che era solo. Di nuovo. Dopo aver scoperto che Tohr se ne era andato un'altra volta senza dirgli niente... Quello che faceva e pensava era solo affar suo e di nessun altro.*

*si era quasi rilassata, quasi; semplicmente era ancora sul chi va là ormai era divenata pura e semplice abitudine. Si fidava solamente di tre persone e stop. C'era qualcosa però in quegli occhi, nel portamento e nello sguardo di quel ragazzo che meritava una chance, forse.*
Allora cosa vuoi? *il tono era duro, non del tutto convinto dalla situazione. Abitudine*

*La voce di lei ora era più dura, ferma, ovvio con la gente che frequentava lo ZeroSum o si era così o si veniva schiacciati. Decide di sostenere quel suo sguardo color piombo, ormai non aveva paura. Scuote la testa e lentamente di modo che lei potesse cogliere il movimento delle labbra sillabò* Niente *Gli occhi di Xhex si assottigliano e sa che sta tentando di insinuarsi nella sua mente. Fa un lungo respiro e tenta di rilassarsi per permetterle di entrare e scoprire che lui le stava dicendo la verità. Forse quello sarebbe servito più di mille parole*

*con delicatezza entra nella sua mente e da una sfogliata veloce ai suoi pensieri. *
Sei più unico che raro, John Matthew. La maggior parte delle persone avrebbe sfruttato a proprio vantaggio la situazione, soprattutto visto tutti i vizi che posso soddisfare qui al locale. Ma dimmi...dove stai andando? E i tuoi inseparabili amici? *Quando scuote la testa prova ancora* Vuoi parlare di Tohr? E' nella tua testa..

*Scuote di nuovo la testa a quelle parole. Ad un tratto qualcosa di freddo e umido gli sfiora la guancia. Solleva la mano per pulirsi mentre gli occhi si puntano sul cielo color rosa pallido. Lentamente, aveva iniziato a nevicare. Riporta lo sguardo sulla femmina che ha davanti, i suoi occhi color piombo lo squadrano inesorabili. Merda! Era uscito così in fretta che si era dimenticato di prendere con se il giaccone, fortuna che almeno si era ricordato di infilarsi pantaloni e tutto il resto.*

*segue i suoi gesti e quasi sorride quando si asciuga la guancia* La prima nevicata dell'anno *si stacca dalla porta* E tu sei senza giaccone *infila la mano nella tasca sinistra dei pantaloni afferra la piccola chiave di ottone e poi apre il pugno, rivolto verso l'alto, mostrandogli la chiave* So che la voglia di tornare a casa tua non ti sfiora l'anticamera del cervello...ma io ne ho una qui vicino. Vacci, se ti va, è sottoterra e sicura; puoi starci tutto il tempo che vuoi. Goditi la solitudine finché non deciderai di tornare nella mischia. Permettimi di sdebitarmi in questo modo, John.

*Sillaba lentamente un grazie mentre con la mano afferra la chiave senza sfiorare quella di lei dopo aver preso l'indirizzo. Senza dire nient'altro si allontana verso l'uscita del vicolo, solo allora si volta per guardarla. il fisico agile e scattante, pericolosa e imprevedibile, la neve non le addolciva minimamente la figura, anzi sembrava ancora di più sfuggente, micidiale... E lui l'amava. Poco prima di sparire in mezzo alla processione di umani che usciva dal locale le rivolge un saluto con la mano.*

*Rimane ferma ed immobile anche quando l'immensa e imponente figura di John scompare dalla propria visuale. Più unico che raro. pensa di nuovo; sì, quel ragazzo era proprio più unico che raro. Ok, stop. Si stava ripetendo come non le accadeva mai. Scuote una volta la testa e sbuffa, poi rientra nel club. Era sicuramente questione di tempo prima che, culo e camicia, ovvero, i due amichetti inseparabili di John e, per quanto ne sapeva lei, membri della confraternita, si facessero vivi a cercarlo. Ovviamente avrebbe risposto a chiunque che non lo aveva visto, che non era la sua balia e che non aveva la benché pallida idea di dove fosse. Stop. Lui proteggeva lei e lei proteggeva lui, fine della storia.
Mentre usciva dall'aria vip, uno dei suoi, aveva iniziato a parlarle nell'auricolare. Merda! Lo sapeva che sarebbe arrivato.* Porta il detective nel mio ufficio. Arrivo.
*Si assicura che le ragazze siano momentaneamente sparite e vede il detective essere scortato verso l'ufficio. Bene.*
Sì, Qhuinn? *ha riconosciuto la sua griglia emotiva e gli parla senza voltarsi*

Cristo! Devi avere gli occhi anche dietro la testa!

E tu tienilo bene a mente.
*Lo guarda da sopra una spalla. La prima impressione delll'ahstrux nohstrum di John, all'occhio di una normale femmina, era che Qhuinn fosse decisamente molto scopabile. E lo stesso pensiero riguardava maschi e femmine. Maglietta Affliction e giubbotto da motociclista, i suoi abiti variavano dal color nero al color nero, il che è nero-su nero, e lo indossava magnificamente bene, nonostante non aveva uno stile ben definito.
I capelli spike dritti in testa, il piercing al labbro e ben sette borchie nere al lobo, un mix tra punk e dark, cintura con le borchie in acciaio e jeans con risvolto, molto Cure, scarpe New Rock con suola di dieci centimetri, decisamente dark, e tatuaggi sul collo alla Hart & Huntington. Molto, molto scopabile e sexy. Ma lei ci vedeva ben altro in quell'abbigliamento che fuorviava l'attenzione dalle varie armi che portava: fondine a spalla, che le ricordavano il Rambo Style, sicuramente un paio di pistole e qualche coltello, e catena, forse. I pugni lungo i fianchi celavano una conoscenza sicura delle arti marziali miste.
Insomma... componenti dark, punk, rambo e company era sesso allo stato puro e, da quanto aveva potuto vedere al club, lui lo sapeva benissimo e faceva fruttare al suo meglio quella capacità, tanto che i cessi erano un po' il suo ufficio alla Fonzie. Da quando era stato promosso parachiappe di John però si era dato una calmata*
Cosa vuoi Qhuinn? *Poteva immaginarlo e attende la seconda domanda che non tarda ad arrivare: le chiede se ha visto John. Chi lei? Non faceva la balia come lavoro e poi era una che si faceva i fatti propri. Inoltre mentire era la sua seconda occupazione, subito dopo all'assassinio.*
No.

*La fissa con sospetto per qualche istante, ma sapeva che da lei non avrebbe cavato mezza risposta*
Maledizione!
*si guarda brevemente in giro mentre lei usa una una classica e banale frase circostanziale. Torna a guardarla*
Senti, non so cosa cazzo sia successo tra voi l'altra sera, e so che non sono aff...

*Alza gli occhi al cielo* E questo spiega perchè lo stai tirando in ballo.
*odia quando le persone non si facevano una padella di cazzi propri, ma forse in questo caso poteva sorvolare sull'accaduto. Si trattava di John...*

*la fissa negli occhi e decide di parlarle chiaro*
John è un bravo ragazzo, tienilo a mente, ok? Un sacco di persone ci resterebbero male se venisse piantato nella merda. Specialmente io.

*Lo sguardo verde-azzurro del ragazzo aveva quella lucidità che ha solamente chi chi aveva avuto una vita dura. Resta per un momento in silenzio, osservandolo. certo che doveva riconoscergli di avere un gran fegato, quasi nessuno aveva le palle per tenerle testa e lui aveva addirittura inserito e ben celato una minaccia, nonostante aveva parlato in modo neutro. Gli da una pacca sulla spalla* Sei in gamba, Quinn, lo sai? Sei uno a posto. * Si volta e s'incammina verso il suo ufficio, il detective la stava aspettando. Wrath aveva fatto proprio una gran bella mossa quando aveva scelto Qhuinn come ahstrux nohstrum per John, il ragazzo era un un puttaniere depravato, ma era anche un killer fatto e finito. Insomma, eraproprio contenta che fosse lui a vegliare sul suo ragazzo. A vegliare su john Matthew, cioè. Sì, perché John non era il suo ragazzo. Nemmeno un po'.
Davanti al suo ufficio, spalanca la porta senza esitazione* Buonasera detective de la Cruz, cosa posso fare per lei?*