Preoccupazioni e parenti?

Messaggi : 4 Data d'iscrizione : 16.12.12

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*Parcheggia l'Escalade e scende. La pelle del giubbotto e dei pantaloni da battaglia, entrambi in pelle scricchiolano. Si passa la mano sulla testa rasata e entra allo Zero Sum. Nessuno dei buttafuori accenna a muovere un solo muscolo in sua presenza. Nessuno si metterebbe in testa nemmeno di azzardarsi. Le luci stroboscopiche e la musica a tutto volume dovrebbero intontirlo un po', ma per chi a vissuto una vita di battaglie e di sparatorie, che vuoi che siano un po' di musica e due lucine? Va al bancone e prende da bere. Sotto al giaccone aveva le sue due pistole, le sue gemelle siamesi. Mai sarebbe uscito senza di loro e senza la forza bruta. Ogni muscolo freme di attività sotto la maglietta, come animato di vita propria. Chiede alla barista se Rehvenge è già arrivato ma risponde no. Avrebbe aspettato senza fretta. Per la sua shellan questo e altro.*

Messaggi : 44 Data d'iscrizione : 08.12.12 Località : Caldwell NJ

*Nota lo pisco-confratello entrare nel locale. Dalla sua postazione lo segue con lo sguardo e quando entra al solito tavolo della confraternita, nell'area Vip, fa retro front e torna a controllare la sala e gli scambi che avvenivano.
Che cazzo ci faceva Z da solo al locale? Porta l'orologio alla bocca e comunica con lo staff. Aveva chisto di Rehv, suo cognato, probabilmente qualcosa di privato. Fa un cenno del capo alla barista che gli versa il solito, da bere. Lo avrebbe tenuto sott'occhio fino a che il suo capo non fosse arrivato. Se lui si teneva due versanti aperti al bancone del bar, lei apriva le acque al suo passaggio. Insomma... tra quasi associali e psicotici un po' ci si intendeva, no? Non voleva casini, ne aveva già troppi in quei giorni. Butta un altro sguardo all'area Vip, nessun maschio degno della sua attenzione, nessun colosso dagli occhi blu che faceva un sesso da paura e panico solo a guardarlo.. già, ma a lei non interessava! cazzo. Con attenzione torna a controllare tutto il locale e le mucche umane. Dea, quanto le odiava. Andavano bene solo per far soldi! Aveva voglia di spezzare qualche osso, ma i cilici tengono, in parte, a bada l'istinto, avrebbe ateso di trovare qualcuno che stava cercando, poi si che si sarebbe divertita un po'.*

Messaggi : 37 Data d'iscrizione : 10.12.12 Località : Caldwell NJ

*Dopo aver fatto una doccia nell'appartamento di Xhex aveva mandato un messaggio a Qhuinn. Non voleva tornare subito nelle quattro mura della Magione, dover sentire di nuovo brutte notizie su Tohr. Non avrebbe più permesso a nessuno di farlo sentire vuoto come si era sentito dopo la sua sparizione, oppure come si era sentito poche ore prima dopo che Xhex era uscita dalla porta. Basta. Si veste ed esce smaterializzandosi dietro un vicolo dello Zero. Una volta lì entra dalla porta principale, scrutando la folla di umani che si stavano strusciando su corpi sudati ed eccitati a tempo di una musica insistente e martellante.

Inutile cercare in quella folla il volto di Qhuinn... A lui non piaceva quel flirtare, era sufficiente andare dritto al sodo. Si dirige verso la zona VIP quando vede al bancone l'enorme schiena coperta dal giubbotto di pelle di Zsadist. Per un breve istante si chiede cosa ci fa il fratello lì, da quando aveva trovato la sua Shellan Bella non aveva più frequentato quel locale, non da solo almeno. Ma è un pensiero passeggero che dura poco più di un secondo. In lontananza nota un'altra figura che sta osservando Z. Il volto serio che scruta con occhi attenti quello che sta succedendo in giro. Un controllo calcolato e serafico. Irrigidisce la mascella ponendo un muro invisibile tra lei e lui. Non prova nulla se non freddo... E una voglia impellente di sfogare tutta quella frustrazione.

Infila le mani nelle tasche dei jeans e con passo pesante ma silenzioso si incammina verso il tavolo della Confraternita. Ed eccolo, il suo Ahstrux Nohstrum al tavolo, con già davanti una bottiglia di Corona vuota per metà. Si siede e gli fa un cenno di saluto, senza salutarlo. Sente lo sguardo bicolore di Qhuinn su di lui, ma l'amico è abbastanza sveglio da non chiedergli niente. Con un cenno della mano fa avvicinare una delle cameriere super sexy di Rehv e indica a Qhuinn di ordinargli un bicchiere di Jack Daniel's senza ghiaccio.*

Messaggi : 9 Data d'iscrizione : 13.01.13 Località : Caldwll NJ

*sente vibrare il cellulare che aveva nella tasca dei jeans, lo prende e legge il messaggio era Jhonn come al suo solito gli spariva sotto il naso, anche se andava contro le regole.
Non voleva tornare subito alla Magione, arriccia il naso e gli risponde sai, dove trovarmi fatti vivi presto o ti vengo a scovare... chiude il cellulare e lo rimette nella tasca, entra nello ZERO SUM.
E si siede al tavolo della confraternita... si avvicina una cameriera* Posso portarle qualcosa? *ci pensa su un po’ e poi*
Sì una corona... * e la squadra dalla testa ai piedi* va bene arriva subito.
*Quinn guarda in giro scruta con gli occhi ogni bella ragazza prima di scegliere la sua preda, ma il suo pensiero era su John, doveva proteggerlo e invece non sapeva neanche dov’era*
*vede avvicinare al tavolo John voleva prenderlo e sbatterlo al muro per come si comportava, non poteva fare ogni volta ciò che voleva senza che lui fosse ad accompagnarlo, era furioso...
Lo scruta mentre si siede, non risponde neanche al cenno era troppo furioso, ed esegue l ordine... la cameriera arriva *
Può portare un bicchiere di Jack Daniel's senza ghiaccio * e poi riporta l attenzione su John sembra più straziato di prima*
Dove diavolo sei stato? Tu pensi che ogni volta possa fare cosi? Io sono il tuo Ahstrux Nohstrum, se ti succede qualcosa ed io non sono con te.
Ne rispondo io ... Io metto io in ballo il mio culo... non so cosa ti frulla in testa ma trova il modo di calmarti o ti faro passare la voglia io * prende la bottiglia e beve la mezza birra rimasta... e ordina qualcosa di più pesante*

Messaggi : 6 Data d'iscrizione : 13.12.12 Età : 45 Località : caldwell

* Si sentiva particolarmente elettrizzata quella sera, il locale era come sempre al completo e la musica rimbalzava in un crescendo sempre più incalzante! Era la tipica serata in cui poteva far entrare nelle sue tasche una cospicua quantità di mance! Si sofferma un'istante al bancone per consegnare un'ordinazione alla ragazza che stava miscelando un cocktail, poi prende i drinks che le vengono allungati e si dirige verso il tavolo nell'aria vip! Avvicinandosi nota subito la stazza mascolina dei clienti, si lecca le labbra già immaginandosi come potesse essere l'esperienza con solo uno di loro!
* Buonasera Signori*
Sfodera uno dei suoi sorrisi migliori e fa i modo di far scorgere qualche centimetro di pelle in più, mentre si china a servire ciò che avevano richiesto*
Chiamate pure se avete bisogno di altro alcool o anche altro * sorride maliziosamente e si allontana muovendo il fondo schiena sinuosamente*

Messaggi : 2 Data d'iscrizione : 13.12.12 Località : Caldwell

*Esce dal bagno e torna a sedersi al tavolo. Nota che era arrivato John, finalmente. Si avvicina tranquillo al tavolo e guarda la schiena di Qhuinn. Certo che il giubbotto di pelle gli stava proprio bene! Gli fasciava come una seconda pelle le spalle e la schiena... a volte avrebbe voluto essere la sua giacca... scuote la testa pensando che quello era uno dei pensieri più idioti e cretini di sempre. Nota però le spalle rigide e contratte..che succedeva a quei due?* Hey, sei arrivato! *dice rivolgendosi a John mentre si siede al suo posto.* Mi sono perso qualcosa? *li guarda entrambi*

Messaggi : 113 Data d'iscrizione : 06.12.12 Età : 36 Località : Caldwell

*Di fianco alla Bentley preme il pulsante del telecomando. Che bellezza! Adora i seicento cavalli sotto al cofano, adora gli interni in pelle alcantara, adora la linea aggressiva ma signorile della Bentley. Come lo attacca al sedile a noce quando preme l'acceleratore a tavoletta. Sensazioni forti ogni volta che scala la marcia e i mila giri salgono come uno squalo in superficie per poi bruciare benzina. Un W 12 con le palle quadre. Le scarpe classiche riflettono il color antracite della Bentley, il completo di taglio italiano nero come la notte senza stelle, e la camicia color ciano lo rendono ne più ne meno come la sua Bentley. Pronto e signorile. Un gran stile per il Reverendo. A passo lento e calcolato entra dalla porta sul retro. Il bastone nella mano destra, e la pelliccia che pesa sulle spalle, tutto come da copione. Lo ZeroSum. Il suo locale, come sempre gremito. Come sempre una folla di umani e qualche vampiro, dallo sguardo lungo, ballano a tempo di musica. Poi quell'intercalare della musica che segna il suo ingresso. Oltre due metri di vampiro, occhi ametista, spalle da quarterback, sguardo attento, mento alto e spalle in fuori. Il Reverendo non è acclamato, ma dal silenzio quasi totale nello ZeroSum, è temuto. La sua storia e le dicerie, hanno basi solide in tutta Caldwell. Si avvicina al bancone per chiedere il solito vino rosso, gli italiani e il dio bacco? Accoppiata perfetta. Poi per chi beve sangue, il colore del Chianti dell'anno 90, ne ricorda il colore. Una testa rasata e uno sguardo quasi nero..Zsadist. Fa cenno a suo cognato di saluto e la sua risposta sono indice che vuole parlare in privato. Guarda l'ufficio e gli fa capire di seguirlo. Entra e si piazza dietro la scrivania sulla sua poltrona avvolgente di pelle nera. *Cognato, Buonasera. A cosa devo l'onore della tua visita inaspettata? Bella e Nalla stanno bene?

Messaggi : 44 Data d'iscrizione : 08.12.12 Località : Caldwell NJ

*Come non detto. L'oggetto della sua recente attenzione era appena comparso nel locale. Lo sapeva, cazzo, sapeva che non doveva parlare. Solita legge di Murphy. Lo guarda, impossibilitata dal farne a meno. Un magnifico colosso di muscoli, chili e chili di carne piazzata nei punti giusti, occhi blu di un blu che sembra impossibile da riprodurre e lineamenti mascolini e perfetti. John Matthew era perfetto. Schiena dritta, camminata decisa e mascella contratta. C'era qualcosa di diverso in quel ragazzo, qualcosa che, visto da lontano, trasmetteva determinazione solo in base ai suoi movimenti. Mancava di qualcosa che era perennemente con lui, ma era troppo lontana per capire cosa fosse. Volta lo sguardo non appena percipesce la presenza del grande capo. Infatti eccolo, Rehvenge era arrivato. Con la sua solita pelliccia di zibellino, gli occhi ametista e la sua stazza da colosso titanico intimoriva tutti i presenti.
Un lieve sorriso le increspa i lati della bocca, poi Z segue Rehv nell'ufficio. Torna a scrutare la folla, se c'era bisogno di lei l'avrebbero chiamata. Evita di tornare a guardare John insieme ai suoi due amici: culo e camicia, impegnandosi più del solito. Maledetta curiosità femminile!*

Messaggi : 4 Data d'iscrizione : 16.12.12

*Segue il Reverendo nel suo ufficio. Al suo passaggio i corpi sudati ed accaldati sulla pista si scostano, come se comprendessero di non doverlo urtare. Semplice senso di sopravvivenza. Chiude la porta alle sue spalle e si posiziona vicino ad essa, spalle al muro, braccia incrociate e piedi ben puntati per terra. Lo sguardo che scruta al figura di Rehv è gelido* Vedo che ti vanno bene gli affari... Se fossi presente a sufficienza sapresti come stanno. *serra la mandibola nel guardare Rehv, ovviamente l'appellativo stronzo era sotto inteso nella frase* Bella è preoccupata. Tua sorella vorrebbe che passassi più tempo con lei e la piccola, sente che c'è qualcosa che non va ma non sa spiegarsi cosa.

Messaggi : 113 Data d'iscrizione : 06.12.12 Età : 36 Località : Caldwell

*Si siede con noncuranza dietro la scrivania. La poltrona fa come uno sbuffo quando si mette comodo. Come sempre, la voglia di estrarre la lama da dentro al bastone, quando vede suo cognato Zsadist è parecchia, e a stento trattenibile. * Iniziare un discorso con se non è da te cognato. *Allarga le braccia a abbracciare la stanza e il locale. *Ci sono quando posso, con Bella e la piccola. Apprezzo che tu mi sia venuto a parlare di loro, ma non mi venire a parlare di se e ma perché hai la porta dietro di te. Quella da cui sei entrato. *Riabbassa le braccia e parla gelido. *Non c'è niente che non va e passerò da loro appena posso.

Messaggi : 4 Data d'iscrizione : 16.12.12

Adesso è diverso *lo era sempre quando si trattava di Bella.* Non voglio romperti le palle amico ma stai attento a come ti comporti con la mia shellan, o dovrò prenderti a calci quel tuo culo coperto di pelliccia e completi firmati chiaro? Non deve soffrire anche per questo. *fissa per un lungo istante gli occhi neri in quelli ametista del Reverendo.* Oltre a questo. Si vocifera di qualcuno che vuole soppiantarti nel mercato di Caldwell. Non sappiamo ancora chi sia ma sta sbaragliando la concorrenza alla velocità della luce. Sono solo voci per ora, ma di solito meglio non lasciar correre. *squadra la figura di Rehv. Alla sua minaccia emette un ringhio basso.* Non lo faccio per te, ma per lei. Se dovesse succederti qualcosa lei soffrirebbe e io sarei costretto a venirti a prendere nel Fado. *Resta fermo a braccia incrociate.*

Messaggi : 113 Data d'iscrizione : 06.12.12 Età : 36 Località : Caldwell

*Lascia finire il cognato e sistemandosi il polsino della camicia, ghigna prima di rispondere. *La tua shellan.. Non ti pare di essere troppo fuori dal tuo campo cognato da venirmi a pisciare nelle scarpe? Andiamo.. La tua shellan è mia sorella. Venirmi a parlare del suo bene mi suona parecchio strano, anche se ammetto che comunque so che entrambi moriremmo per lei, e la piccola. *Appoggia gli avambracci sulla scrivania e lo scruta. *Si..qualcosa sta succedendo. *Senti i campanellini Rehv? Sia mai che la confraternita sappia prima di lui qualcosa che lo riguarda.. In effetti qualcosa stava succedendo ma ora ne ha la vera conferma. * Non ce ne sarà bisogno cognato. Chi più di me è attaccato alla vita? Ma non sarò io a farti stampare quel biglietto. *Inarca un sopracciglio a voler dire..Hai altro?*

Messaggi : 4 Data d'iscrizione : 16.12.12

*Guarda con aperto astio il Reverendo e si scosta dal muro e senza smettere di guardarlo dice* tzè... *dopo una scrollata di spalle apre la porta e senza salutare il cognato esce. Se quel bastardo avesse fatto soffrire la sua shellan l'avrebbe pagata cara. Se era andato lì era solo per lei.*