Throe BdbUniverse
Messaggi : 1 Data d'iscrizione : 12.12.12 Età : 36 Località : Londra
| Titolo: Stancarsi a occhi chiusi Mer 23 Gen 2013 - 21:21 | |
| [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]*Si rigira nella branda improvvisata, e guarda il soffitto di mattoni. E' giorno, inoltrato probabilmente, ma il sonno non accenna proprio ad arrivare. A ogni sospiro dei suoi fratelli, che se la dormono di brutto, gli aumenta la voglia di scendere dalla branda e andare a allenarsi. Ogni giorno combattono, sempre meno, eppure combattono, ma è come se non bastassero le battaglie, per stancarlo veramente. Schierarsi con Xcor è stata la cosa più atruista che abbia fatto in vita sua, ma ogni volta che si scambiano pareri o comunque opinioni, gli veniva una voglia assurda di girarsi dalla parte opposta e andarsene, invece abbassa la testa e esegue gli ordini. Ah Dea, non ne posso più. Mette un piede a terra e si infila gli stivali. La figata di dormire vestito, e non perdere tempo a rivestirsi. Non cerca di far piano, tanto comunque dormono tutti, e nel caso che qualcuno si sarebbe svegliato dai suoi passi, nessuno avrebbe cercato di dire A. Lascia il cellulare sotto al cuscino, occhio non vede e cuore non duole con Xcor e la tecnologia. Scende l'immenso scalone del castello in cui abitavano tutti insieme. Nel complesso non è male come struttura, resistente e immensa. Una sorta di Fort Knox per i Bastardi, il loro unico ovile. Si dirige nello scantinato, che sa di muffa e terra bagnata, parecchio bagnata effettivamente, essendo comunque in Inghilterra, piove un giorno si e anche lo stesso giorno a distanza di secoli. Respira a pieni polmoni fermandosi al centro della, praticamente quasi grotta, scavata nel secolo prima se non millennio insomma. Terra sotto gli stivali, l'aria fredda e umida al cento per cento, muscoli rilassati, calma interiore. Throe e il nulla. La furia glaciale che risiede in se come un leone nell'ombra, l'adrenalina di sferrare il primo fendente, il cervello che ripassa tutti i punti di colpi mortali. Chiude gli occhi e immagina un avversario. Il primo colpo che si vede arrivare è un destro al fegato, sposta il peso sulla gamba sinistra, facendo una leggera torsione col busto, e si abbassa sulle gambe per caricare un sinistro. Certo della messa a segno, quasi non vede arrivare il ginocchio in corrispondenza del suo stomaco, si alza veloce e fa una finta indietro, per spostare il peso sulla destra e attaccare. Mima un destro ma all'ultimo carica un bel gancio. La mascella dell'avversario di certo si sarà rotta o comunque crinata in più punti, facendo un male del diavolo. Schiva l'attacco frontale e lo prende sotto l'ascella e con l'altro braccio intorno al collo. Puff! Nemmeno un po' di affanno per la Santa Dea! Schiocca il collo a destra e sinistra e inizia a muoversi in circolo. Il tempo delle spade è finito da tempo, ma quell'antica danza dello schiva, indietreggia e attacca è parte di se. Inizia piano, in circolo, schiva, indietreggia e attacca, attacca di nuovo e poi indietreggia velocemente schivando gli assalti. Passo laterale, indietreggia e schiva, poi attacca con una stoccata. Passo laterale frontale, una stoccata alta e schiva abbassandosi, riattacca portando il corpo in tensione, poi una finta sull'esterno e accorcia le distanze. Il cozzare del ferro contro ferro nessuno glielo può togliere dalla testa. Il piccolo frangente in cui si sbilancia e viene toccato al fianco, attacca fulmineo aprendosi un varco nella guardia dell'avversario e pungolandolo all'addome. Poi un portone che si chiude. Il rigoletto di quel piccolo allenamento cola al lato della tempia, fanno andare la concentrazione in frantumi.* | |
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