CHIACCHIERE TRA SORELLE - No'one e Layla

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*dopo aver preparato il qualche pietanza per le elette, esce dal refettorio per controllare se ci fosse altro da fare quando in lontananza scorge Layla venirle incontro. Probabilmente aveva appetito. Rientra nel refettorio e subito ne riesce con una porzione di riso, una pagnotta di pane e un bicchiere di latte. A pochi passi dall'eletta, si china mostrandole il cibo, il capo ricoperto dal cappuccio nero della tunica* ho preparato del cibo se gradite *resta in attesa*

*Si era smaterializzata al Santuario per assaporare la pace che regnava in quel luogo. Le faceva sempre bene tornare, soprattutto quando voleva fermare i morsi della fame che si facevano via via più insistenti sulla Terra.

Sta camminando quando vede arrivare una figura ammantata con una tunica nera, l'andatura claudicante e un vassoio in mano ricco di cibo fumante. Le sorride dolcemente.*

Buonasera a te No'One e grazie del pensiero gentile, gradisco molto, e ancor di più se mi farai un po' di compagnia.

*resta un pò interdetta, avrebbe voluta darle il cibo e andare a sbrigare altre faccende ma non voleva essere sgarbata. A quel punto non le restava che accettare l'invito* va.... va bene *annuisce balbettando un pò per l'incertezza* va bene se ci sediamo lì? *indicando la vicina fontana*

*Annuisce prendendo dalle mani di No'One il vassoio* Lascia questo a me, tu riposa per un po', ormai qui è rimasto poco da fare, non è vero?

*Insieme si avvicinano alla fontana e si siedono sul bordo. Poggia il vassoio sulle gambe e inizia a mangiare le pietanze che erano state preparate con tanta cura. Un senso di pace la invade quasi istantaneamente e la rigidità delle spalle inizia a sciogliersi.* E' sempre bello tornare qui, soprattutto adesso che ci sono questi colori a rendere il tutto più... simile alla Terra, anche se qui non sarà mai lo stesso...

qualcosa da fare c'è sempre *risponde lasciando il vassoio a Layla. Si avvicina alla fontana con il passo incerto, aveva lavorato tanto quel giorno e la gamba le stava dando un pò di problemi. La sua andatura era più claudicante del solito. Sedute una di fronte all'altra su bordo della fontana, Layla comincia a mangiare e parlarle della Terra* preferirei dimenticare la Terra per quanto mi è possibile *ribatte ricordando dolorosamente i suoi primi anni di vita*

*Guarda incuriosita No'One dopo la sua affermazione. I morsi della fame erano ancora presenti, ma presto restando lì sarebbero passati, come sempre.* Tu... tu hai già vissuto sulla Terra? *il tono di voce è più sorpreso di quanto volesse farlo risultare.*

si *annuisce* i miei primi trent'anni di vita li ho passati lì, ma non sono stati gioiosi come i momenti che passi tu sulla terra e non so se ne voglio parlare *si schiarisce la voce nascondendo le mani nelle maniche della tunica. In quel momento voleva solo sparire e dimenticare quello che le era successo sulla Terra*

*Momenti gioisi passati sulla Terra? Non riesce a capire se il tempo passato al rifugio sia per lei gioiso. Si, aveva scoperto nuove cose, ma per il resto la sua vita aveva continuato a svolgersi come sempre... Il tono della voce di No'One però fa si che la sua curiosità si concentri su di lei e le sue parole* Trent'anni... sono un tempo relativamente lungo sulla Terra, da quello che ho sentito. Ma io sto al rifugio con il Primale e faccio visita ai Guerrieri quando richiedono i miei servigi. In realtà non conosco molte cose della Terra. Tu invece sembra che ricordi tutto quello che hai vissuto lì. Mi piacerebbe ascoltare la tua storia... Se ti va... *il tono di voce è ricco solo di una genuina curiosità, nient'altro. Ma l'ultima frase le esce con un filo di voce dopo aver percepito il lampo di dolore arrivare dalla figura seduta di fronte a lei.* Scusa... Forse non avrei dovuto chiederti qualcosa di così personale... Il Primale mi rimproverà sempre dicendo di tenere a freno la mia curiosità.

*espira tutta l'aria che ha nei polmoni, il dolore degli ultimi anni passati sulla terra riemerge in tutta la sua potenza. Il rapimento, la prigionia, la gravidanza e il conseguente parto, tutti eventi che l'avevano rovinata per sempre agli occhi di suo padre e di tutta la Glymera. Decide di raccontare tutto a Layla ma solo perchè non voleva essere sgarbata con lei, non di certo perchè aveva bisogno di sfogarsi* va bene te lo racconterò ma sappi che non è facile per me, è stato tutto.......... molto doloroso *sotto le maniche si tortura le mani* sono nata alla fine del 1600, 1671 per la precisione. Ero un membro della Glymera e mio padre era il Leahdyre di quel tempo. Vivevo spensierata sotto la protezione della mia famiglia all'oscuro di tutti i pericoli del mondo. Un giorno venni rapita da essere malvagio, un sympath. Forse aveva capito che stavo per attraversare il mio primo periodo del bisogno e quindi mi violentò *le tremava la voce arrivata a quel punto, il ricordo era doloroso in modo atroce* mi tenne con se ancora qualche giorno, mi ferii alla gamba e per questo tutt'ora cammino zoppa. Un giorno mi trovarono due guerrieri. Quello più giovane uccise il mio rapitore anche se lo supplicai di uccidere me perchè sapevo cosa mi aspettava una volta libera. Mi portarono a casa e lungo il percorso tentai di scappare ma invano. Mio padre non mi volle più con se perchè ormai per lui ero rovinata, ero rimasta incinta. I mesi successivi li passai con i due guerrieri che si presero cura di me. Quando giunse poi il momento di partorire non volli saperne del piccolo che nacque, so solo che è una bambina. Dopodichè mi pugnalai il ventre col coltello del più giovane dei due e infine giunsi qui e la Vergine Scriba mi mise al vostro servizio *coi brividi che le percorrevano il corpo concluse il racconto* spero di aver soddisfatto la tua curiosità Layla *aggiunse, sperava solo che non le ponesse altre domande e che potesse presto congedarsi da lei. Avrebbe trovato qualcosa da fare per cancellare quel ricordo*

*Resta assorta ascoltando le parole di No'One. Il respiro trattenuto per l'atrocità delle cose che aveva subito. Al termine non riesce a proferire parola alcuna. Sente solo una grande tristezza per No'One, per quello che aveva subito. Poggia il bicchiere di latte ancora pieno sul vassoio.* Mi... mi dispiace... non credevo che la tua storia fosse così... triste. I preconcetti della Nostra Razza spesso sono spietati. *si sporge verso di lei e le prende le mani, racchiudendole nelle sue in un gesto che aveva spesso visto fare a Cormia* Perdona la mia curiosità, non volevo farti soffrire ulteriormente al ricordo di quel tempo. *Nella sua voce non vi è giudizio o compassione, solo un'assoluta sincera tristezza.* Non avrei dovuto insistere... In confronto alla tua esperienza, la mia vita poco gioisa sulla Terra sembra essere irrilevante. *sospira* Però una cosa in comune forse l'abbiamo... Entrambe viviamo seguendo i doveri che ci competono, servendo gli altri nel migliore dei modi, forse con la speranza di un futuro che sia diverso dal passato. *china il capo fissando con lo sguardo il movimento lento delle acque della fontana*

non preoccuparti, ora sai perchè non mi piace parlare di me e preferisco dimenticare *si lascia stringere le mani ma dentro sente molto freddo nonostante la temperatura dell'Altro Lato sia sempre gradevole* ora il mio futuro è qui per servire voi e dimenticare chi ero un tempo. Ormai quella persona è morta e non p degna di essere ricordata *a quel punto si alza, doveva tornare ai suoi doveri* chiedo il permesso di congedarmi, se avrai bisogno di me mi troverai nelle cucine *china il capo sempre nascosto dal voluminoso cappuccio nero, solo la lunga treccia bionda sbuca durante l'azione*

*Dimenticare chi era un tempo... Forse anche lei avrebbe dovuto dimenticare l'addestramento osservato per tanti secoli al Santuario, quel genere di servigi non erano più richiesti dai Guerrieri membri della Confraternita. Nessuno da quando la pratica di nutrirsi delle Elette era stata riabilitata, aveva più avuto necessità di accoppiarsi. Ma lei a differenza di No'One non poteva dimenticare l'onta del rifiuto di quel giovane vampiro dopo la sua transizione. Non vi era nulla che potesse fare per riscattarsi... Ma forse No'One poteva ancora fare qualcosa. La guarda alzarsi e la imita di conseguenza chinando il capo* Ma certo, vai pure... E perdonami se ti ho trattenuta così a lungo lontana dai tuoi doveri. Forse per te, No'One ci sarà un futuro nuovo, diverso, lontana dalla femmina che eri un tempo.. *Con un cenno del capo la congeda porgendole il vassoio ancora mezzo pieno. Quando la sua figura si allontana verso il refettorio, si volta a guardare l'infinito orizzonde di quel luogo.*... Potremo mai essere felici? *una domanda appena sussurrata che viene portata via dalla lieve brezza del vento*

*un ultimo inchino e col vassoio in mano si dirige verso le cucine. L'unica cosa che riusciva a tenerla lontana dal ricordo di quella che era un tempo era il duro lavoro e chiaramente evitare di sentire il racconto delle elette che tornavano dalla Terra dopo lunghi periodi. Quel posto non era più per lei, le aveva donato solo dolori e quindi era meglio che ne stesse lontana. Ormai il suo posto era quello, l'Altro Lato e non lo avrebbe mai lasciato*