Promemoria primo messaggio :[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]*Parcheggia la Bentley, di fronte ai garage delle ambulanze, la clinica di Havers.Un edficio a due piani, rivestito di legno, sobrio e ridotto all'essenziale.Scende dalla macchina e fa il giro dell'edificio.La serata dicembina era particola
rmente frizzante e con la dopamina in circolo le vene gli risultavano come condotti per l'aria condizionata.Si stringe addosso la pelliccia di ermellino e si aiuta col bastone.Giunto davanti a una porta del tutto anonima, suona il campanello incassato
nel rivestimento esterno di alluminio e guarda dentro un occhio elettronico.
Un attimo dopo una porta a tenuta stagna si apre con un sibilo e entra
in una stanza bianca grande come una cabina armadio. Dopo aver guardato
dritto dentro un'altra telecamera, si udì un altro scatto, un pannello nascosto
scivolò all'indietro e lui inizia a scendere una rampa di scale. Un altro controllo. Un'altra
porta. E poi fu dentro.L'area accettazione è come qualsiasi altra clinica, file di sedie e tavolini, una tv e qualche pianta qui e lì.Un'infermiera da dietro al bancone gli va incontro, dopo aver visto anche la collega raggelarsi un po'.*Da questa parte padrone..*L'infermiera con voce professionale.Lui gli scoccò un sorriso e appoggiandosi al bastone la segue in una sala visita.Come sempre.Tutte le infermiere lo dirottavano sempre in qualche sala visita, per paura che spaventasse gli altri pazienti e in più non volevano averlo vicino.Non aveva mai amato socializzare.Era nell'ala riservata ai casi non urgenti, ma ovunque lo sbarcassero comunque le conosceva tutte.*Il dottore è in chirurgia e il resto del personale è impegnato, appena possibile le mando qualcuno per controllare i parametri.*Detto ciò, l'infermiera schizza via, nemmeno avessero chiamato un codice rosso.Si issa sul lettino stringendosi al collo la pelliccia, non lascia nemmeno il bastone.Chiude gli occhi e, per passare il tempo, rilascia il suo potere.Le pareti della clinica si dissolvono per lasciare il posto alle griglie emotive.Chiunque si trovi nel complesso è alla sua mercè..Sapeva che tasti premere per aumentare la paura di ognuno, o farle evaporare come neve al sole.Chi aveva paura di non essere più attraente agli occhi del proprio hellren, chi cadendo dalle scale si era rotto il braccio, avendo bevuto troppo..Sapeva esattamente paure recondite e gioie appena provate..*[img][/img][img][url=https://servimg.com/view/17982618/1][img]