Alla ricerca del legame con la vita. La Tomba. (Tohr, Lassiter, Wrath)

*Si stropiccia la faccia con le mani, guardandosi intorno nella grotta. Da secoli era il luogo sacro d'incontro della Confraternita. Dietro il massiccio altare di pietra si stagliava una grande lastra di marmo nero, con inciso tutti i nomi dei fratelli. i ceri neri riflettevano con luce tremula le scritte nell'antico idioma. Sull'altare il teschio del primo fratello, il guerriero inaugurale, colui che aveva combattuto il nemico con grande valore, forza e fermezza; era il simbolo più sacro di determinazione e forza all'interno della confraternita. Lo fissa in silenzio e con rispetto,, prima di far vagare di nuovo lo sguardo sui nomi incisi nella lastra.*

*Resta fermo dietro Tohr a braccia conserte. Lo aveva seguito fin da quando aveva lasciato la Magione. Non ci voleva certo una scienza pe capire che il suo umore era nero... Nero... Come tutto quell'arredamento deprimente che li circondava.* Credi che fissando quel teschio ancora un po' inizierà a parlarti o a raccontarti i suoi segreti? *Si siede ai piedi del grande monumento osservando la linea dura della mascella di Tohr* Posso farti una domanda? *chiede al guerriero mentre appoggia il volto sulla mano*

Ad essere onesto stiamo aspettando entrambi che tu chiuda quel forno che chiami bocca. *espira quasi con disperazione e scuote la testa, poi lo guarda. Sapeva che guardandolo gli avrebbe dato l'ok per sproloquiare all'infinito, ma in quel momento forse poteva ancora sopportarlo* Posso dire no?

Uff.. *sbuffa mentre si alza e si toglie con un gesto teatrale la polvere dai pantaloni* Ma come cazzo fai a star qui per tutto questo tempo? L'umidità in questo posto mi sta facendo venire i crampi al sedere... Sai? Voi vampiri non avete il minimo senso dello humor. *Scocca uno sguardo alla figura di Tohr e poi volge lo sguardo sul teschio del primo guerriero* Certo che deve essere più vecchio di me quel coso... Ed è tutto un dire. *inclina il capo per osservare di sottecchi il guerriero ancora seduto assorto in pensieri profondi che non si ostinava a far uscire da quella cazzo di bocca. Davvero irritante.*

I crampi al cervello sono una gran rottura.. *L'angelo non aveva tutti i torti. Erano andati lì la sera prima. Era come se fosse stato attirato da fili invisibili, come se in quel luogo avesse potuto trovare tutte le risposte che cercava: chiarezza, determinazione, ispirazione ed un legame con la vita. Invece aveva trovato solo pietra, dura e fredda. E i nomi incisi sulla pietra, nomi che avevano significato tanto per lui, sembravano solamente una triste lista della spesa.* Credevo volessi dirmi qualcosa...

*Dopo una scrollata di spalle resta ad osservare Tohr, lo sguardo fisso su quella pietra. Poi si avvicina chinandosi appena per sussurrare vicino al guerriero* Nè il muro nè il teschio hanno le risposte che tanto stai cercando sai? Stai cercando nel posto sbagliato.

*Socchiude gli occhi, rimpiangendo di non avere la forza per fare a botte con Lassiter.*
Il posto sbagliato?! Allora significa che come chiaroveggente fai proprio pena! Dovresti andare a lavorare al Luna Park. Sei un bugiardo, altro che stanotte cambierà tutto e bla bla bla. Sai? Anche al luna park ti farebbero sfigurare per le palle che dici.

*Scrolla le spalle come se non gli importasse quello che Tohr sta dicendo* Non attirerai la mia attenzione facendo lo spavaldo, non mi interessa quello che pensi. *si era spostato alle spalle del guerriero, che ora erano rigide per la situazione, sembrava quasi sul punto di esplodere... Bene. Forse era quello che gli serviva per destarsi da quel cazzo di torpore. Si era trascinato per le stanze della magione come uno zombie per troppo tempo. Era ora di finirla. E quello era il fottuto posto giusto per cambiare le cose*

*Sbotta, sfinito e con la rabbia che gli arrovella il cervello* Cosa cazzo ci fai qui?
*una prima domanda e la voce si affievolisce di nuovo, facendo trapelare la sua immensa stanchezza e questo lo fa incazzare di nuovo. Aveva perso persino il controllo della sua voce* Perchè non mi hai lasciato dov'ero? *stringe il pugno* Perchè hai deviato la mia strada verso il Fado? Perchè ti sei messo in mezzo e mi hai riportato qui?

Il tempo è un lusso, che tu ci creda o meno. Senza di esso ti resta solo il pantano informe dell'eternità... *Si era portato davanti al volto di Tohr e ora guardava il guerriero dall'alto verso il basso. Aveva aperto la bocca per replicare, ma lo ferma con un gesto della mano.* Non sono qui per annoiarti con della filosofia da quattro soldi se è questo che ti irrita, ma devi iniziare a capire, zuccone che non sei altro. *Si scosta lievemente da lui e con le dita sfiora un'incisione sulla pietra, proprio sui simboli in antico idioma che indicano il nome del guerriero. Un leggero suono giunge alle sue orecchie, ma Tohr sembra che non se ne sia accorto. Solleva le braccia al cielo sospirando* Ah finalmente, non ci speravo più... *Si riavvicina a Tohr per sussurrargli qualcosa* Apri bene quelle fottute orecchie zuccone, è stata la tua shellan a mandarmi... Wellsie... si. Ecco perchè non ho potuto lasciarti morire lì *Il volto di Tohr era una maschera impietrita dallo stupore mentre lui solleva il volto verso il nuovo giunto* Era ora che tu arrivassi, se tardavi ancora un po' mi sarebbero cresciuti muschi e licheni....

*Come aveva previsto alla tomba c'erano gli scomparsi. Risponde seccato* Se magari la prossima volta dici a qualcuno dove cazzo stai andan...

Cos'hai detto? *mormara mentre sente i passi del re avvicinarsi*

*Con una scrollata di spalle saluta l'ingresso di Wrath, poi si concentra di nuovo sulla figura di Tohr, sul volto un'espressione spazientita* Cazzo, svegliati... Un anno fa il nemico ha sparato a Wellsie è ora di fare qualcosa, devi smuoverti, non ti serve a nulla fissare quella parete, prova con un calendario, forse sarai più fortunato...

*Si alza con la velocità di un tempo e si avventa su Lassiter. Poco importava della differenza di peso, gli si scaglia addosso con forza, ignorando completamente la voce di Wrath, lontana e confusa dalla rabbia che pulsa nelle orecchie. Stringe le mani intorno alla sua gola, snuda le zanne e fissa quegli occhi bianchi*

Invece che prendertela con me brutto stronzo, cosa credi di fare? Vendicarla o preferisci lasciarti morire e mancarle di rispetto con la tua apatia? *dice telepaticamente a Tohr. Il guerriero per un breve istante serra maggiormente la presa su di lui. A quel punto con un gesto veloce scaglia Tohr lontano da se. Il guerriero finisce lungo disteso sul pavimento. Wrath gli scocca un'occhiataccia quando vede che Tohr non accenna ad alzarsi*

*Vede la scena e decide di intervenire. Cala la mano, grande quanto la zampa di un leone, sulla spalla di Tohr e affonda le dita stringendo nella sua carne e tirandolo indietro*
Lascialo andare *Il tono non è perentorio e non ammette repliche. Ma Tohr invece prova a replicare in un affanno*
Basta così!
*rinsalda la presa e lo scagli all'indietro, facendolo rimbalzare con il culo per terra*

*sente il suo corpo volare e poi cadere per poi rimbalzare come una palla da ping pong. In quel momento, come se avesse incorporato un interruttore, tutte le luci e le spie della sua mente e del suo corpo si attivano, facendogli passare il raptus omicida e facendolo tornare al presente, vivo. La testa di W. entra nel suo campo visivo, e lo guarda davvero, come se non lo vedesse da secoli. La voce del re che gli chiede come si sente, filtra nelle orecchie e arriva diretta al cervello. Allunga le mani e le posa sulle immense braccia di Wrath, come se volesse sentire la concretezza di quello che vedevano i suoi occhi e ascoltavano le sue orecchie.

*Mentre si avvicina a Wrath sente il Re chiedere al guerriero come sta dopo la botta presa in testa.* Potresti almeno chiedermi scusa... Mi hai fatto male! *dice poi osserva il volto di Tohr. Wrath si volta a lanciargli un'occhiata furiosa dicendogli che in tanti avrebbero voluto fargli del male* Prima o poi a furia di trattarmi così mi verranno dei seri complessi *termina la frase con voce roca come se si stesse ancora riprendendo dall'aggressione di Tohr*

*Si aggrappa alle spalle del suo re e parla con un gemito*
nessuno ha mai detto nulla di lei. Nessuno ha mai fatto il suo nome. nessuno... nessuno ha mai parlato di quanto è accaduto. *Wratt gli tiene la nuca e gli sussussa che nessuno l'aveva fatto per rispetto nei suoi confronti. Sposta lo sguardo sul teschio sopra l'altare e poi sul muro con i nomi incsi. Lassiter aveva ragione, c'era solo un nome in grado di svegliarlo e ridestarlo dal torpore in cui era caduto, e non era scritto lì su quella pietra. Wellsie non era incisa su quel marmo. Parla rivolto a Wrath, senza togliere gli occhi dai nomi dietro l'altare*
Come facevi a sapere dov'eravamo?

«A volte si ha bisogno di tornare all'inizio. Dove tutto è cominciato.»
Lassiter era del suo stesso parere, era ora che Tohr tornasse tra loro a vivere.
Vede l'amico scrutarsi il corpo rinsecchito sotto gli abiti larghi; era un quarto del vampiro che era un tempo, forse meno, e non solo per la mancanza di muscoli e i chili che aveva perso. Lo sente gemere contro il suo corpo e la sua reazione è decisa*
Se sei pronto, noi siamo pronti ad accoglierti di nuovo tra noi, fratello.

*Lo sguardo di Tohr si era spostato da Wrath a lui, come se ora potesse vedere al di là delle apparenze. Un ultimo messaggio telepatico prima di allungargli la mano e farlo alzare da quella pietra gelida* Si, fratello. Inviato da Wellsie. Pronto? *Tohr annuì e disse a nessuno dei due in particolare, forse in realtà si stava rivolgendo a Wellsie* Si, sono pronto. *Gli sorrise e lo issò da terra per uscire finalmente da quella cazzo di caverna umida*