Che fine ha fatto Tohr?

*I guerrieri erano appena usciti dal suo studio. Nonostante il dolore alla testa li aveva osservati e riconosciuti uno ad uno, oltre la distesa azzurro pallido dello studio. Alti, forti e muscolosi: veri guerrieri che servivano la loro causa con attenzione e dedizione. Non li aveva riconosciuti dal loro viso né dalla loro muscolatura, bensì dal singolare eco che ciascuno di loro faceva risuonare nel suo sangue. Porta le dita sotto gli occhiali avvolgenti e si stropiccia gli occhi, ormai quel gesto era diventata una consuetudine essenziale: gli alleviava momentaneamente il fastidio, ma non il dolore. Scuote la testa e si alza, raggiunge la porta ed esce in corridoio. In quel momento un rumore di passi pesanti e veloci rimbomba sul pavimento di marmo. John. Dal suo passo e dal rumore dei suoi stivali capiva che c'era qualcosa che lo turbava. Si avvicina fino a trovarsi alle sue spalle*
Figliolo... Dobbiamo parlare.
* Vede le spalle sfuocate del ragazzo irrigidirsi* A quattr'occhi. Nello studio. Ora. *Si volta e raggiunge con passo fermo e deciso lo studio, entra e si siede dietro la scrivania. * Siediti.

*Merda. In questo momento l'unica cosa che non voleva fare in quel momento era parlare con Wrath. Non che ormai avesse scelta. Il Re si era già girato e diretto nel suo ufficio. Rilascia un lungo sospiro che aveva trattenuto da quando aveva sentito la voce profonda del sovrano e si volta per seguire i suoi passi. Lo guarda attraversare il piccolo studio color pastello e sedersi dietro la scrivania.Quanfo gli indica di sedersi lo fa con grande difficoltà. Non poteva perdere il suo tempo lì. Le membra sono rigide nella postura e si concentra per esplodere lì davanti a Wrath, di certo sarebbe stato peggio. In silenzio guarda il Re in attesa che parli. Ma Wrath sta fermo ad osservarlo. Alla fine non riesce a trattenersi e inizia a gesticolare freneticamente.* Tohr se ne è andato *[i] di nuovo... senza dire una parola. Mi ha lasciato ancora solo...[\i] Avrebbe voluto aggiungere.*

*sente gli occhi del ragazzo sulle sue spalle e nonostante la sua riluttanza a seguirlo continua a camminare imperterrito, cazzo, lui era il Re! Lo guarda per qualche secondo mentre cerca di carpire qualcosa dal ragazzo. Niente, non percepiva nulla se non un vuoto incredibile; sembrava si fosse schiantato contro un camion lanciato a tutta velocità. Cosa cazzo era successo? Il lieve pallore delle sue emozioni lo sconcertava. non c'era rabbia, tristezza o un accenno di paura. Diavolo dell'inferno! E poi i suoi gesti frenetici che gli dicevano della scomparsa di Tohrment. Dunque la questione era ancora più complessa...e il tasto era delicato. Prende un repiro e parla*
Lo troveremo, figliolo. Non preoccuparti. *Nonostante le sue parole John non fa una piega. Cos'altro c'era. Sapeva che il rapporto con Tohr si era parecchio complicato e aveva dovuto portare la poltrona vecchia e rovinata nello studio per far sì che lui stesse nel piano vivibile della Magione... ma non era solo quello, non si spiegavano qui movimenti troppo veloci e quasi incomprensibili. beata Vergine! Se solo avesse continuato a muovere le mani in quel modo non avrebbe capito un beneamato cazzo. Fottutissimo mal di testa.*
John, sono certo che lo troveremo, ma stai calmo; avrà avuto bisogno di qualcosa che non aveva in stanza e Lassiter sarà con lui. *fa un lieve sospiro* Calmati e vai in camera tua a riposarti, credo che tu ne abbia un gran bisogno.

*[i]lo troveremo... [/] quindi non avevano nessuna intenzione di coinvolgerlo anche, terribilmente solo. Nessuno riesce a capire come si sente in quel momento. Scuote questa volta. Si sente ad un tratto abbandonato. Da Tohr, per ben due volte... Si sente solo. Scuote il capo alla fie delle parole di Wrath..* Voglio venire anche io a cercarlo. Non ho bisogno di stare a casa a riposare mentre gli altri fanno tutto il lavoro... io... io devo farlo. *Le mani si muovono veloci ma quando porta lo sguardo sul volto del Re nota la sua espressione risoluta. La mascella contratta. Lentamente ogni briciola di speranza lo abbandona lasciando un guscio vuoto davanti a Wrath. Se non lo avrebbero coinvolto nelle ricerche avrebbe fatto di testa sua. Dopo tutto non poteva far affidamento su nessuno. Lui era da solo. E avrebbe fatto tutto da lui senza chiedere niente.*

Scordatelo. E sai perché? *Quanto odiava togliergli le sperenze per cercare quanto aveva avuto più vicino ad un padre... ma il ragazzo sembrava uno zombie e senza emozioni rischiava di farsi ammazzare, e non se lo sarebbe mai perdonato* Perché sembri uno zombie! E con me i tuoi "sto bene" non attaccano. Se credi che ti lascerò uscire e combattere in quelle condizioni, non ci stai più con il cervello.

*Guarda Wrath con occhi assenti serrando la mascella fino a farsi male. Parlare con Wrath era inutile aveva ormai deciso e lo aveva escluso. Ad un tratto si sente fuori luogo. Tohr scomparso ancora senza dire una parola. Lui che non poteva far altro che aspettare impotente notizie e le persone che abitavano in quella casa lo trattavano come un bambino che si sarebbe rotto in un istante. Le pareti color pastello iniziano a stringersi intorno a lui facendolo sentire a disagio. Rilassa le spalle sconfitto. Vuoto.* Come vuoi. Se non c'è altro che devi dirmi ora vado nella mia stanza.

*il mal di testa torna e gli tira un pugno in mezzo al cranio. Si massaggia gli occhi sotto gli occhiali avvolgenti e stringe le palpebre, posa i gomiti sulla poltrona e rilassa le mani sui braccioli e torna con l'attenzione sul ragazzo- Era difficile obiettare sentendo le sue emozioni, ma la rassegnazione non arrivava al suo naso.* John *fa un sospiro stanco.* Se uscissi così ti faresti solamente ammazare, credimi. Non voglio che tu esca e torni a casa in una cassa di pino. Quando ho perso tuo padre, il mio migliore amico, credo di aver provato le tue emozioni, ovvero l'assenza di esse. E' difficile ancora parlarne ma visto che sono il tuo Whard ti prego di confidare in me. *Scioglie le spalle, ancora scoso salla sua pedita personale, e rilassa le mani che stringevano i bracioli della poltrona* Immagino che tu non voglia dirmi altro, anche se qualcosa mi dice che non si tratta solo di Tohrment, ma dammi retta, vai in camera tua e domici sopra. Tohrment sarà a casa presto, molto presto. Andrò a cercarlo io di persona, se questo può esserti di aiuto. *Quanto avrebbe voluto la sua Shellan lì con lui, per stringerla a sé. Aveva bisogno di dormire, ma John e Tohrment e tutto il resto avevano la dannata precedenza. Si alza in piedi e s'infila il giubbotto mentre pensava a Beth, a dove lei... Porco cazzo! Sapeva esattamente dov'era Tohrment.* Ora vai e non fare stuoidaggini che rimpiangeresti per il resto della tua vita, o meglio, non fare nulla di stupido per cui chi ti vuole bene possa piangere. Ci siamo intesi?

* no... Wrath non poteva capire. Non si sentiva perso e solo come lui ora. Annuisce ie si alza con le membra stanche. Segue i movimenti di Wrath. Poi con un cenno del capo si congeda ed esce a passo pesante dallo studio diretto alla sua stanza. I pensieri gli avevano lasciato un buco vuoto nella mente e negli intenti. Si sente un automa che non risponde a nessuno se non a se stesso. Passa davanti la porta di Qhuinn. Non sentdndo alcun rumore immagina che sia ancora in palestra. Deve muoversi in fretta e non desare altri sospetti. Senza pensarci oltre esce dalla magione smaterializzandosi dietro il vicolo dello ZeroSum senza neanche sapere nemmeno il perchè ci stava andando*

*Vede l'ombra semidistinta di John uscire dallo studio. Sperava che ascoltasse le sue parole auspicando non fosse come lui o come un qualsiasi altro confratello, ovvero un testone con la testa fatta di marmo. Non voleva si facesse ammazzare in uno scontro cretino con qualche lesser solo per disattenzione, anche se immaginava che il lesser, sorpreso, si sarebbe trovato in poltiglia. A volte le emozioni, anche se nascoste, incentrano il potere nella lotta con troppa convinzione e ardore... l'ardore però può sopraffare togliendo l'attenzione, e lui non voleva rischiare la vita del ragazzo per un'emozione. Sapeva dove avrebbe, forse, trovato Tohr. Congeda il ragazzo e posa una mano sulla maniglia della porta. Respira e poi la apre con determinazione. La Tomba lo stava aspettando...*